Il Bosco Verticale di Milano nasce con un’intenzione ambiziosa che ha conquistato diversi riconoscimenti e vinto premi in competizioni importanti come l’International Highrise Award nel 2014 e nel 2015.
Il Bosco Verticale sorge nel Quartiere Isola ed è composto da due palazzi a forma di Torre denominati De Castilla e Confalonieri, il primo ha 26 piani e il secondo 18. L’opera è costata 40 milioni di euro ed è stata realizzata dall’architetto Stefano Boeri insieme a Gianandrea Barreca e Giovanni la Varra. Al centro del progetto, l’intenzione è quella di una riforestazione metropolitana costruita in altezza sfruttando i terrazzi e i diversi piani delle due torri. Il Quartiere Isola e il Quartiere Porta Nuova erano da tempo al centro di importanti progetti di rinnovamento architettonico ma soprattutto ambientale, l’intento del Bosco Verticale di Milano è quello di provare favorire lo sviluppo di un microclima positivo non solo per chi abita il palazzo ma anche per l’ambiente che lo circonda. Sulle due Torri milanesi sono stati piantati 771 alberi, 5000 arbusti e 15.000 piante perenni con lo scopo di favorire un mantenimento semplice della flora. Il microclima che si è creato è favori dall’unione di ben 94 specie vegetali adatti anche alla nidificazione degli uccelli proprio come capiterebbe in un bosco normale o in un giardino pubblico pieno di alberi.
La rigenerazione urbana, ispirazioni e modelli
Il 13 novembre 2015, il Council on Tall Buildings and Urban Habitat definisce il Bosco Verticale come il grattacielo più bello e innovativo del mondo. Milano come città iper-urbanizzata segue le intenzioni di altre grandi metropoli internazionali dove si concentrano strepitosi palazzi contemporanei che ospitano Banche internazionali famose, Borse, Istituti finanziari, culturali, Redazioni, Centri di moda e altre produzioni. Presenze importanti che attirano tante persone ogni anno verso il centro di Milano che soffre e cerca di proteggere il verde pubblico presente che favorisce un minimo di rapporto con la natura, la presenza di un posto di quiete, gioco per i bambini, tranquillità e socializzazione lontana se possibile da macchine, smog e caos. Il concetto di rigenerazione verde delle grandi metropoli sviuppata a Milano con questo progetto si unisce all’intento di altre grandi città come Dubai, città cinesi con progetti importanti di verde urbano più architettura, luoghi che proteggono dimore storiche con contributi importanti sulla progettualità odierna verde e architettonica.
Il contributo di Vanoncini: l’applicazione del sistema a secco
Tra il 2013 e il 2014, Vanoncini SPA ha contribuito in un momento di blocco del progetto del Bosco Verticale ad un nuovo assetto operativo con una tecnologia diversa di struttura e rivestimento degli interni sui 26 piani fuori terra. Vanoncini ha protetto e modernizzato le aree interrate e la protezione passiva al fuoco applicando le tecniche di sistema a secco per una moderna tecnica di edilizia ecosostenibile, quindi una nuova tecnologia di struttura e rivestimento. Il nuovo cantiere è stato aperto a novembre 2013 e chiuso per fine lavori ad Aprile 2014. Grazie alla committenza di Colombo Ricostruzioni e Hines Italia, l’impegno di cinquanta operai e 100 installatori, Vanoncini ha progettato nuovi nodi costruttivi e inserito degli isolatori antisismici, inoltre in linea con il metodo a secco si è avvalso di lastre di gesso, fibra e silicato per costruire un rivestimento interno che garantisce confort termico e acustico interno ed esterno.