Prima della moderna balloon art, prima delle feste colorate e delle sculture divertenti, esistevano palloncini ben diversi, realizzati con materiali naturali che oggi farebbero… un po’ senso! Vediamo insieme come sono nati i palloncini e come si è sviluppata la straordinaria arte che li trasforma in animali, fiori e personaggi fantastici.
Per secoli i palloncini furono ricavati dalle viscere degli animali: stomaci, intestini o vesciche, ben lavati e gonfiati. È vero: non è un’immagine proprio simpatica, soprattutto da raccontare ai più piccoli, ma fa parte della curiosa evoluzione degli oggetti che oggi conosciamo. Persino Galileo Galilei usò una vescica gonfiata per studiare la pressione dell’aria! E anche nei romanzi come Il Robinson svizzero o Moby Dick si fa riferimento a questi primitivi palloncini.
Il salto nel futuro: Michael Faraday e il lattice
Nel 1824 lo scienziato Michael Faraday, durante i suoi esperimenti sui gas, tagliò due cerchi di lattice naturale, li unì lungo i bordi e li gonfiò: erano nati i primi palloncini in lattice. Quei primi modelli erano molto fragili e appiccicosi, ma l’idea piacque. Nel 1825 l’industriale Thomas Hancock creò un kit per fabbricare palloncini fai-da-te, e nel 1847 l’inventore J.G. Ingram applicò la vulcanizzazione per renderli più resistenti.
Nel Novecento, aziende americane come la Rubber Balloon Co. perfezionarono il design, passando da forme sferiche a ovali per migliorare la tenuta dell’aria. Il grande salto avvenne nel 1931, quando Neil Tillotson ideò un palloncino a forma di testa di gatto per una parata, vendendone 2.000 in un giorno. Era nato il palloncino moderno, colorato, leggero e adatto a ogni occasione.
Le mille forme del divertimento
Oggi esistono tantissimi tipi di palloncini: dai classici in lattice agli eleganti in mylar o foil, che hanno superfici lucide e forme predefinite. Questi ultimi, sebbene molto scenografici, non sono biodegradabili e vanno maneggiati con attenzione, soprattutto vicino a cavi elettrici, poiché possono causare cortocircuiti.
I palloncini in lattice, invece, sono spesso biodegradabili e si prestano perfettamente alla modellazione artistica. Grazie alla loro elasticità, possono essere trasformati in sculture di ogni forma, da spade a cani, da cuori a fiori, con tecniche sempre più sofisticate.
Nasce la balloon art: arte e animazione
La balloon art, ovvero l’arte di modellare palloncini, nasce ufficialmente nel Novecento ma le sue origini precise sono incerte. Alcuni attribuiscono il merito a Herman Bonnert, mago della Pennsylvania che nel 1939 avrebbe presentato i primi animali di palloncini. Altri ricordano Frank Zacone o Henry Maar come pionieri del settore.
Negli anni ’70, con l’arrivo del clown Ralph Dewey, la balloon art si diffuse anche nel mondo dello spettacolo per bambini, con eventi, convention e veri e propri manuali di scultura con palloncini. Dewey, considerato il “nonno dei twister”, ha formato generazioni di artisti grazie ai suoi libri e video.
Attrezzi del mestiere: cosa serve per modellare palloncini?
Un buon twister – cioè un artista della balloon art – ha con sé centinaia di palloncini colorati di varie dimensioni, identificati da numeri come 260 (2 pollici di diametro per 60 di lunghezza). Oggi, molti utilizzano pompe manuali o elettriche per gonfiarli, ma i più esperti riescono ancora a farlo con la bocca!
I modelli possono essere semplici, con un solo palloncino, o complessi, con più elementi intrecciati. Esistono tecniche avanzate come lo stuffing (riempimento) e la tessitura che permettono di creare vere e proprie opere d’arte.
Una magia per ogni occasione
La balloon art oggi è protagonista in feste di compleanno, eventi pubblici, spettacoli teatrali e persino parate. Sempre più spesso viene scelta per decorare matrimoni, inaugurazioni e fiere. A Roma e in tante altre città italiane, è ormai parte integrante dei servizi di animazione feste bambini Roma, dove artisti del palloncino trasformano ogni evento in un momento speciale.
Nonostante l’aspetto gioioso, è importante sapere che non tutti i palloncini sono sostenibili. Anche quelli biodegradabili, se lasciati volare via, possono diventare pericolosi per la fauna. Ecco perché è fondamentale utilizzarli in modo responsabile, evitando che finiscano dispersi in natura.
I palloncini hanno fatto tanta strada: da oggetti rudimentali ricavati da viscere animali a strumenti di creatività, gioia e comunicazione. Oggi sono una forma d’arte a tutti gli effetti, con artisti, premi internazionali e scuole dedicate.
La loro leggerezza nasconde una lunga storia fatta di scienza, artigianato e passione. Che si tratti di una festa per bambini, di un’installazione artistica o di un semplice gesto affettuoso, un palloncino ha sempre qualcosa da raccontare.