Le difficoltà digestive sono un disturbo che colpisce lo stomaco e l’intestino e possono causare uno stato di malessere che coinvolge tutto l’organismo. Un pasto molto abbondante o consumato troppo velocemente, uno stile di vita poco sano insieme ad altri fattori patologici possono alterare il corretto processo di digestione.
Nell’articolo affronteremo oltre che i sintomi, le cause e i rimedi della cattiva digestione conosciuta anche come dispepsia.
Cause delle difficoltà digestive
Innumerevoli sono le cause delle difficoltà digestive, le quali portano ad un rallentamento del processo digestivo. Tra le cause principali troviamo uno stile di vita scorretto con cattive abitudini alimentari, le intolleranze alimentari o anche l’assunzione di alcuni farmaci. Alcune patologie, inoltre, che coinvolgono l’apparato digerente, possono compromettere la fase digestiva.
Fattori come la sedentarietà, l’assunzione di alcol e fumo rallentano fortemente la digestione aumentando così i tempi di svuotamento a livello dello stomaco e dell’intestino. Consumare un unico pasto abbondante nella giornata sovraccarica il normale funzionamento fisiologico della digestione con il risultato che il processo digestivo risulta più laborioso e lento.
Alimenti come i farinacei, latte, insaccati, salumi e carne grassa, insieme ad aglio, cipolla, spezie, cavoli e pomodori possono essere responsabili di disturbi digestivi o di vere e proprie intolleranze alimentari.
L’assunzione di farmaci, in trattamenti di lunga durata, come antibiotici, l’alendronato (per l’osteoporosi) e i FANS, possono portare a disturbi nella digestione associati, a volte, a diarrea, nausea, vomito o gastriti.
Le patologie che interessano gli organi dell’apparato digerente espongono al rischio di una digestione difficile: reflusso gastroesofageo, gastrite, ernia iatale ed ulcera ma anche sindrome del colon irritabile, celiachia e malattie che coinvolgono fegato, pancreas e vie biliari.
Da non sottovalutare, tra le cause delle difficoltà digestive, anche patologie che non rientrano nell’apparato gastroenterico. Ansia, depressione, malattie che coinvolgono la tiroide, insufficienza cardiaca e renale, diabete oltre che cambiamenti ormonali in caso di menopausa, gravidanza e ciclo mestruale, portano a difficoltà digestive.
Sintomi delle difficoltà digestive
I sintomi delle difficoltà digestive si possono avvertire subito dopo i pasti principali o durante le ore notturne. Vediamo quali sono i principali:
- peso di stomaco
- gonfiore addominale
- bruciore allo stomaco
- reflusso gastroesofageo
- cefalea
- eruttazioni
- rigurgito acido
- alitosi
La dispepsia può portare anche disturbi a carico dell’intestino come stipsi, diarrea, meteorismo e flatulenza. I disagi possono verificarsi anche al di fuori dell’assunzione di pasti, specie durante le ore notturne quando la posizione supina favorisce il reflusso gastrico.
Rimedi delle difficoltà digestive
I rimedi per le difficoltà digestive iniziano da alcuni consigli per migliorare l’alimentazione e lo stile di vita, ai quali si possono aggiungere anche alcuni rimedi naturali per favorire la digestione.
Vediamo alcuni consigli per le difficoltà digestive:
- Eliminare cattive abitudini alimentari, evitare cibi grassi e l’abuso di alcol
- Evitare pasti abbondanti
- Fare maggiore attività fisica
- Masticare lentamente durante i pasti
- Bere acqua (quasi due litri al giorno)
- Assumere quantitativi di fibre adeguate e scegliere alimenti con migliore digeribilità.
Tra i rimedi naturali troviamo il finocchio e il carciofo che migliorano la digestione, favoriscono la funzionalità del fegato e promuovono l’eliminazione dei gas. Altre erbe e piante possono essere utilizzate per preparare tisane come ad esempio liquirizia, camomilla e malva.
Atri rimedi naturali per le difficoltà digestive possono intervenire sull’acidità e diminuire il pH dello stomaco, è il caso dei citrati e del bicarbonato di sodio che possono essere contenuti in prodotti o integratori alimentari per supportare la digestione, soli o in associazione ad altri rimedi naturali.
Se il disturbo dovesse persistere consultare un medico o un farmacista per valutare con loro i comportamenti e la terapia più corretti.